Neuroscienze e setting didattico

 

Le differenze negli stili di apprendimento ci vengono confermate dalle neuroscienze. Gli studi sulla plasticità neurale confermano che le attivazioni neurali che si danno nel cervello a fronte di stimoli differenti – per esempio anche solo la visione di uno schermo in bianco e nero piuttosto che a colori – sono diverse. Se un bambino “legge” al computer si attivano aree neurali diverse che se legge la carta. Non parliamo di quando usa i videogiochi! Certamente quale sia il cambiamento degli stili di apprendimento dei nativi digitali è tutto da capire, ma dobbiamo pensare ad una ridefinizione del setting didattico che vada incontro agli stili cognitivi di costoro, che sia meno legato alla forma trasmissiva e più centrato sull’interazione. Occorre creare ambienti di apprendimento, sapendo che fra 10-15 anni con ogni probabilità qualcosa di simile all’ipad sarà la cartella dei ragazzi.